Movistar, Alejandro Valvedre conferma: “2021 ultimo anno, non andrò oltre”

Alejandro Valverde conferma, il 2021 sarà il suo ultimo anno. Il corridore della Movistar insegue quest’anno quello che è forse l’unico obiettivo della sua carriera ad essergli davvero mancato, assieme al successo a Il Lombardia, ovvero un oro olimpico. I Giochi di Tokyo 2020 sono infatti il grande obiettivo attorno al quale ha costruito la sua stagione e che lo motivano ancora ad andare avanti con la stessa determinazione, se non forse ancora di più, degli anni migliori. Sono quello che i Mondiali di Innsbruck erano due anni. Poi correrà un altro anno, per quella che sarà una lunga passerella di addio, ovviamente pronto a vincere ogni corsa che gli sarà possibile.

Il classe 1980 ha rinnovato per due anni la scorsa estate e se finora la sua era sostanzialmente una tendenza, ormai la decisione sembra presa in maniera chiara. “Sono sicuro, non andrò oltre – annuncia al quotidiano AS – Voglio correre altre due stagioni al massimo livello, poi lascio. Inoltre, entrare nell’organico della Movistar una volta appesa la bici al chiodo è qualcosa che mi interessa molto. Voglio poter dare qualcosa a questa famiglia in qualsiasi posizione sarò”.

Prima di arrivare a quello ci sono però ancora grandi obiettivi e motivazioni, perché, pur consapevole che il tempo passa, il murciano sente di poter ambire a traguardi di primissimo piano: “Se penso ai 40 anni un po’ fa effetto, ma alla fine si tratta di un numero, perché la passione per il ciclismo è intatta. Certo, devo essere realista e sapere che il tempo scorre, che con l’età e con l’andare sempre in giro in bici accumulo qualche acciacco. Ma se non mi sentissi al massimo o con la possibilità di correre e ambire ancora ad altre vittorie avrei già lasciato”.

Ovviamente, spiega infatti che la decisione di arrivare alla soglia dei 40 anni, fino a continuare la propria carriera ad oltre 41 anni non è qualcosa a cui pensava inizialmente. Piuttosto una conseguenza di riflessioni maturate quasi anno per anno, vedendo e ascoltando le reazioni del proprio corpo: “Non avrei mai pensato di poter ottenere neanche la metà di quel che ho vinto, inoltre pensavo di starmene beato a casa a 32, 33 anni… Invece, ad aprile ne faccio 40…”

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